A differenza degli altri salami nella cera, rivestiti prima da una guaina e poi incerati, quello di Agririo deriva da una lunga ricerca effettuata proprio dal proprietario Giuseppe Pierleoni che ha testato, dopo molteplici fallimenti, una fusione perfetta della cera, da 60 a 88° C, riuscendo così a rivestire i salami con uno strato di 1 millimetro e mezzo di cera direttamente su budello, senza guaina.
Questo, anche grazie a una materia prima d’eccellenza: la cera dell’Apicoltura Luchetti.
Anche in questo caso, una scelta dettata dall’esigenza di eccellenze a KM 0.
Il prodotto stagionato può restare a temperatura ambiente (18-20°C), per 20-24 mesi, semplicemente appeso in cucina. La cera, essendo più elastica, conferisce maggiore traspirabilità, mantenendo al tempo stesso inalterate le caratteristiche del prodotto. Quindi, il salame non va in putrefazione e non ammuffisce.
Eventualmente la cera stessa si può riutilizzare, con oli essenziali, per profumare l’ambiente.
La carne di maiale assume un gusto e un profumo armonioso, sembra profumare di miele.
È un sapore particolare da provare, un’esperienza delicata, che enfatizza il retrogusto dolciastro della carne. È molto diverso da un salame dal gusto forte, come quello di cinghiale.